La primavera è in arrivo, in aumento le “doppie allergie”

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Si avvicina la primavera, è tempo di allergie, di starnuti, di problemi respiratori. Ma per molti l’allergia “raddoppia”, vittime non solo dei pollini ma anche, a tavola, di frutta e verdura.

 

A soffrire di questa ‘‘doppia allergia’‘ sono in Europa 8 milioni e mezzo di persone, circa un milione in Italia. Il problema è dovuto a un mix esplosivo di allergeni. Quelli degli alberi sono, infatti, comuni ad altre specie vegetali. Del problema si è parlato, nei giorni scorsi a Venezia, durante il Food Allergy and Anaphylaxis Meeting dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI). “Negli adulti l’allergia a frutta e verdura che si accompagna all’intolleranza ai pollini di alberi come la betulla o il nocciolo o delle graminace, si chiama sindrome orale allergica – spiega Maria Antonella Muraro, responsabile del Centro dedicato allo Studio e alla cura delle allergie e delle intolleranze alimentari, operativo nella Regione Veneto presso l’azienda ospedaliera dell’Università di Padova.

Questa doppia allergia è dovuta a una sorta di reazione “crociata”, perché alcune proteine degli allergeni degli alberi sono comuni ad altre specie vegetali. Così, ad esempio, essere allergici a pesche, mele, albicocche e prugne significa spesso non riuscire a tollerare i pollini di betulla. Purtroppo, la lista dei cibi che danno una reazione crociata con i pollini si allunga in continuazione e comprende ormai vegetali di ogni tipo, da sedani, finocchi e soia a vari tipi di frutta tropicale come avocado e frutto della passione”. In genere, spiega l’esperta, le reazioni dovute alla sindrome orale allergica “sono relativamente lievi, tuttavia il paziente può andare incontro a reazioni particolarmente fastidiose in primavera, quando i sintomi delle pollinosi possono essere molto accentuati: se a questi infatti si aggiunge il consumo di un cibo a rischio, il disagio può diventare davvero rilevante”.

Paese che vai, allergia che trovi: se noci, nocciole e arachidi la fanno da padrone nei paesi anglosassoni, dove rappresentano oltre il 30% delle allergie alimentari, in Europa continentale a scatenare il maggior numero di reazioni allergiche nella popolazione adulta sono i prodotti freschi. Mentre in Italia e in Spagna sono le pesche e le albicocche, in Francia e in Germania sono invece le mele, nel Regno Unito la prugna, in Svizzera e Olanda sono sedano e finocchi. Come regolarsi per alleviare i problemi? Se si è allergici a betulla e ontano, dicono gli esperti, meglio evitare mela, pera, pesca, albicocca, ciliegia, banana, noce e nocciola, kiwi, fragola, lampone, prugna, sedano, carota, finocchio, prezzemolo. Se si è allergici alle composite (artemisia e ambrosia) meglio evitare mela, banana, melone, anguria, mango, castagna, arachide e nocciole, sedano, zucca, cicoria, carota, peperone, finocchio, prezzemolo. Invece, se si è allergici alle graminacee, è preferibile stare lontani da pesca, albicocca, ciliegia, prugna, melone, anguria, kiwi, agrumi, mandorla, pomodoro. Infine, se si è allergici alle orticacee, evitare melone, ciliegie, basilico, gelso e ortica. (ITALPRESS/AZSALUTE)

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